SUPERHEROES 2.0
a cura di Silvia Fabbri
a cura di Silvia Fabbri
Proprio mentre il cinema e la tivù celebrano le ultime puntate delle intramontabili saghe dei supereroi tradizionali, anche l’arte contemporanea, da qualche tempo, ha preso a occuparsi con più costanza degli invincibili eroi di carta. Reinterpretandoli a modo suo.
In questa mostra, oltre trenta artisti italiani e internazionali raccontano la loro personale visione del mondo dei supereroi, tra ironia, divertimento, disincanto e anche un po’ di provocazione.
In questa mostra, oltre trenta artisti italiani e internazionali raccontano la loro personale visione del mondo dei supereroi, tra ironia, divertimento, disincanto e anche un po’ di provocazione.
Ecco allora gli street artists Pao e TvBoy che reinterpretano i classici eroi dei fumetti in chiave pop, ecco Max Ferrigno che colora il Jocker di tinte horror, ecco Fidia Falaschetti che gioca coi nomi e mette in scena una W’Older Woman invecchiata, ecco Max Papeschi che mescola, come d’abitudine, supereroi e personaggi storici, ecco la giapponese Tomoko Nagao che mescola le carte tra cultura pop occidentale e orientale; mentre Felipe Cardeña fa spuntare Superman da un iridescente sfondo “flower power”, Massimo Festi traveste dei “normali” eroi della porta accanto con le maschere di Batman, Robin e Catwoman. E ancora Alex Folla che presenta una sfilata di supereroine dai toni cupi e contemporanei, che rimandano alle ”vedove nere” delle moderne guerre interetniche, mentre Dorian X mette Superman nei panni di un surreale Cristo benedicente a base di carne d’hamburger e Coca Cola.
A dare il benvenuto alla mostra, una grande statua monumentale in marmo di un Superman domestico, con le borse della Coop in mano, dello scultore Stefano Mezzaroma.
Durante la serata d’inaugurazione, infine, a Villa Bertelli, lo street artist Ozmo dipingerà una grande parete proprio di fronte allo spazio espositivo con una rivisitazione ironica del supereroe, mentre Massimo Giacon, noto artista visivo e già fumettista di grido fin dai primi anni Ottanta, eseguirà una singolare performance, nella quale esibirà il suo unico superpotere: quello di saper dipingere contemporaneamente con due mani.
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